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Le rotte del cibo: commercio alimentare tra Napoli e il mondo

Mostra documentaria a cura dell’Archivio di Stato di Napoli

 

Attraverso un accurato scavo in numerosi archivi pubblici e privati, dal Supremo magistrato di commercio alla Real Casa dei Borboni, una ricostruzione delle vie tracciate nei secoli dal commercio di generi alimentari, a ulteriore riprova della eccellenza di alcune produzioni tipiche della Campania.

Nello sviluppo cronologico della mostra dal Duecento all’Ottocento, a partire dalle preziose fonti angioine e aragonesi ‐nelle pergamene originali e nelle ricostruzioni‐ si delineano le “rotte” dei prodotti da e per i porti di tutto il mondo, partendo dal naturale “centro di gravità”, Napoli, capitale del Regno angioino e aragonese, poi del Viceregno spagnolo, del Regno autonomo e infine la più importante città del meridione nell’Italia unita. Lungo questi itinerari spiccano i porti più attivi, strategici rispetto a una direttrice geografica transcontinentale ma anche transoceanica, verso Ponente e verso Levante, a Nord e a Sud. 

I documenti archivistici raccontano il viaggio delle merci, attraverso il fascino delle pergamene vergate dalle antiche scritture, la distesa narrazione dei portolani o il linguaggio tecnico e burocratico dei rapporti diplomatici, dei giornali di bordo o dei quadri statistici. Le mappe geografiche di tutto il mondo, recentemente riscoperte e adeguatamente valorizzate, contribuiscono a descrivere visivamente i luoghi vicini e lontani percorsi dai mercanti: l’Europa, le Americhe, l’Asia, l’Africa. 


 

Magnifici Mirabili Misteri

Una mostra fotografica di Paola Pisano sui riti della Settimana Santa a Procida

 

Gruppi statuari portati a spalla, i Misteri rappresentano l’acme dei riti devozionali pasquali di Procida, coagulando nel loro rinnovarsi di anno in anno, sempre diversi, le molteplici aspettative della popolazione dell’isola, tanto nella sua componente marinara quanto in quella terrestre: imponenti macchine simboliche, gravide di molteplici significati, dato che si ispirano non solo ai temi della passione del Cristo ma anche a dinamiche e istanze della contemporaneità.

La mostra ripercorre le diverse fasi del rito, dalla preparazione dei Misteri al loro intrecciarsi con altre abitudini anche alimentari, dalla frittura di paranza agli immancabili carciofi di produzione locale, a loro volta carichi di significati simbolici che non a caso sono ripresi anche sui carri.  Nel susseguirsi delle foto si ricostruisce anche, con grande efficacia, l’atmosfera festiva e il clima di intensa partecipazione che caratterizza la vita dell’isola in prossimità dei riti pasquali: una manifestazione alta e solenne di religiosità popolare, con un’importante dimensione liturgica e cerimoniale ma allo stesso tempo con un’accentuata connotazione spettacolare e teatrale, non priva di una catartica carica liberatoria che si ritrova anche nelle prescrizioni gastronomiche che, seguendo un protocollo avallato di generazione in generazione, accompagnano i devoti verso una riaffermazione della vita che si sostanzia anche nell’atto rigenerativo del mangiare.

La mostra è uno degli esiti di una più vasta indagine antropologica coordinata da Alberto Baldi, assieme al quale Paola Pisano ha realizzato anche l’omonimo volume.

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